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giovedì 29 ottobre 2020

I Materiali (step 8)

I materiali delle varie parti del compasso, variano in base al modello ed al periodo storico,
questo è dovuto allo sviluppo, ai materiali che si riescono a lavorare ed alla disponibilità di essi. 

ASTE
Le aste sono realizzate principalmente in materiali metallici (acciaio temprato, ottone, alpacca ,una lega rame, zinco e nichel oppure la zama, una lega zinco-alluminio), ma al giorno d'oggi anche in polimeri plastici
La punta fissante è solitamente realizzata in materiale metallico (acciaio), ma esistono anche compassi con ventose di materiale plastico adibite al fissaggio.
La punta scrivente più comune è in grafite, ma in base all'utilizzo e l'ambiente in cui viene utilizzato il compasso si utilizzano altri materiali, come punte di metallo per graffiare, gesso, e altri ancora. 
Compasso in materiale polimerico, con ventosa come perno (modello 1002, Arda)


ARTICOLAZIONE
Questa componente si basa, nei moderni compassi, su due ruote metalliche chiamate ghiera, ma nel passato i metodi con i quali si univano le due aste erano vari, spesso collegate con chiodi.
Compassi in bronzo di età romana (1 sec. d.C.)


Fonti:


Miti d'oggi: Compasso (step 7 2/2)


Il compasso è una ballerina, si libra nello spazio e danzando sulle punte crea archi, circonferenze, da far perdere la testa a Giotto! La sua dottissima mano si è tanto allenata, per creare cerchi perfetti, ma invidia colei che con la sua semplice danza ottiene lo stesso risultato! Le sue forme moderne la rendono un'icona di stile, dalle gambe slanciate e lunghissime escono due piedi, uno pungente, feroce, sul quale poggia il suo dolce peso, l'altro morbido che lascia carezze sul palcoscenico, mentre si piroetta su se stessa. Il corpo della ballerina è molto minuto rispetto agli arti, ma è il segreto dei movimenti che realizza, bilanciando le lunghe gambe. La ballerina però non danza da sola, un filo la fa muovere, come una marionetta. Un filo dal quale ingegno essa nasce e per il quale essa danza, attuando le forme che il suo burattinaio vuole. Non si sente prigioniera, ma utile al demiurgo che l'ha creata, ripaga la sua nascita con la creazione di forme perfette, il cui creatore da solo non è in grado di realizzare.

Misty Copeland, prima ballerina dell'American Ballet Theater (zuccari.blogautore.espresso.repubblica.it)


Il Mito di Pernice (step 7 1/2)

Secondo la mitologia greca l'origine del compasso si fa risalire a Pernice, nipote di Dedalo. L'ingegno del giovane nel pensare questo strumento e anche altri, gli fecero aizzare contro la gelosia di Dedalo, che in un impeto decise di ....... non vi anticipiamo nulla! Il mito è raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi, vi riportiamo i versi principali, buona lettura!



"Icaro, dove sei?" gridava, "dove sei finito?

Icaro, Icaro!" gridava, quando scorse le penne sui flutti,

e allora maledisse l'arte sua; poi ricompose il corpo

in un sepolcro e quella terra prese il nome dal sepolto.

Mentre Dedalo tumulava il corpo di quel figlio sventurato,

da un fosso fangoso lo scorse una pernice cinguettante,

che sbattendo le ali manifestò la sua gioia con un trillo.

Mai vista in passato, era ancora un esemplare unico, un uccello

appena creato, ma per te, Dedalo, un'accusa senza fine.

Tua sorella infatti, ignorandone il destino, t'aveva affidato

il suo figliolo perché l'istruissi, un ragazzo di dodici anni

appena, ma d'ingegno aperto ai tuoi insegnamenti.

Questi, tra l'altro, notate le lische nel corpo dei pesci,

le prese a modello e intagliò in una lama affilata

una serie di denti, inventando la sega.

E fu lui il primo che avvinse due aste metalliche

a un perno, in modo che rimanendo fissa tra loro la distanza,

l'una stesse ferma in un punto e l'altra descrivesse un cerchio.

Preso dall'invidia, Dedalo lo gettò giù dalla sacra rocca

di Pallade, inventandosi che era caduto; ma la dea,

che protegge gli uomini d'ingegno, sostenne il giovinetto

e lo mutò in uccello, vestendolo di penne ancora a mezz'aria.

Così l'agilità che possedeva il suo straordinario ingegno

passò in ali e zampe, mentre il nome rimase qual era. 


"La caduta di Pernice" Sebastiano DEL PIOMBO 


Bibliografia:

OVIDIO, "Metamorfosi"


Fonte:

www.miti3000.it





Simbologia (step 6)

La ricerca sui simboli del nostro strumento non può che partire dalla Massoneria.

Cos'è la Massoneria?

Secondo l'enciclopedia Treccani è l’associazione segreta dei cosiddetti liberi muratori costituitasi a Londra nel 1717 col fine di realizzare la mutua assistenza e l’elevazione morale e intellettuale dei suoi aderenti. Caratterizzata dall’organizzazione in logge riservate ai soli uomini e ordinate secondo una rigida gerarchia, nonché dall’uso di simbolismi complessi e di procedure iniziatiche ed esoteriche. Proprio da questo esoterismo nasce il simbolo della Massoneria: squadra e compasso. La prima rappresenta la materialità, le passioni, mentre il compasso lo spirito, la volontà, il genio.

Targa del Grande Oriente d'Italia (loggia massonica italiana), 
costruita in occasione dei 200 anni di fondazione

Il significato del compasso è stato interpretato come l’immagine del pensiero che disegna o percorre i cerchi del mondo; tracciando le immagini del movimento ed essendo mobile esso stesso, il compasso è diventato il simbolo del dinamismo costruttore, l’attributo delle attività creatrici. 

"Il Vecchio dei Giorni misura il tempo", di William Blake (1859), 
si può notare come la mano formi un compasso


Fonti: 

www.treccani.it

www.altrarealta.com 

www.ritosimbolico.it



lunedì 19 ottobre 2020

Come funziona? (step 5)

Analizziamo oggi il principio fisico che regola l'utilizzo del classico compasso da disegno.
Il funzionamento si basa sulla forza applicata dall'utente che permette al compasso di  fissarsi al piano sul quale opera, attraverso la punta fissante, applicata al termine di una delle due aste (la forza di attrito che permette alla punta di non muoversi è direttamente collegata alla forza applicata dall'utente). Oltre ad essa per funzionare necessita di una forza rotatoria, applicata dall'utente sulla cerniera (o come si vede dall'immagine, sull'impugnatura) che unisce le due aste, in modo da far ruotare la struttura intorno alla punta fissante e creare con la grafite (o altro elemento situato sull'altra asta) una circonferenza, archi o altro il cui centro sarà la punta fissante.

Illustrazione tratta da"Un manuale di disegno tecnico per studenti e disegnatori" 
(New York, NY: McGraw-Hill, 1911)


Fonte immagine:

giovedì 15 ottobre 2020

Geometria (step 4)

La geometria (dal greco antico "γεωμετρία", composto dal prefisso geo che rimanda alla parola γή = "terra" e μετρίαmetria = "misura", tradotto quindi letteralmente come misurazione della terra).

 Appartenente alle scienze matematiche, si occupa delle forme nel piano e nello spazio e delle loro mutue relazioni. Lo storico greco Erodoto fa risalire l’origine della geometria al 1300 a.C. circa in Egitto, dove veniva applicata per le misurazioni dei terreni. Si sviluppa poi in Grecia dove nasce la geometria euclidea, ancora oggi studiata e principale applicazione dell'uso del compasso. Questa servì da base per lo sviluppo della geografia, dell'astronomia, dell'ottica, della meccanica e di altre scienze, nonché di varie tecniche, come quelle per la navigazione. Ai giorni nostri la geometria si è sviluppata ed utilizza strumenti nuovi, lontani dalla semplicità del compasso, ma che tengono conto dei principi e applicazioni che sottende.

Alleghiamo una bibliografia essenziale:

EUCLIDE, Gli Elementi, Grecia, IV secolo a.C (www.liberliber.it/euclide.pdf)

Luigi CREMONA, Éléments de géométrie projective, Parigi: Gauthier-Villars, 1875


Fonti:

www.treccani.it

it.wikipedia.org

doc.studenti.it




Glossario (step 3)

In una visione sintetica il compasso, per essere chiamato così, necessita di:

Aste, la cui lunghezza implica la possibilità di realizzare circonferenze più ampie, o di riportare misure maggiore, ne esistono di vari tipi:

  • aste rigide, sono le più semplici
  • aste pieghevoli, attraverso delle giunture, sono in grado di essere piegate 
  • aste allungabili, presentano un sistema a matriosca che permette di allungare le aste

Sistema fissante, corrispondente al termine di una delle due aste, il cui fine è stabilizzare lo strumento al piano nel suo utilizzo, ne esistono di vari tipi:

  • Ago metallico, la forma appuntita ne permette un buon fissaggio 
  • Ventosa, utilizzata soprattutto per compassi da lavagna

Sistema scrivente, posizionato al termine dell'altra astail cui fine è segnare il piano. Questo sistema è spesso regolabile e sostituibile per permetterne il miglior utilizzo in base alle occorrenze. I principali sono:

  • Mina in grafite
  • Pennino di china
  • Gessetto, usato specialmente per compassi da lavagna

Cerniera (o articolazione)Collega tra loro le due aste per un estremità, permettendo di ampliare/diminuire l'angolo che formano entro i limiti di ogni cerniera (spesso la cerniera corrisponde o è ricoperta da un'impugnatura). La più nota è:

  • Ghiera, basata su due ghiere che per mezzo di parti complementari ruotano l'una sull'altra



Dopo aver visto le componenti chiave, proviamo ad esplorarne altre applicate in base al modello:

Balaustrone, simile ai compassi semplici, ma le due aste sono unite da una vite regolabile tramite una rotellina posta su di essa, che permette di regolare l'apertura. 





Compasso a verga, la cui cerniera si basa su un'asta sulla quale si muovono il sistema scrivente e fissante. (vedi step 2)

Compasso ad aletta, presenta un aletta che limita il movimento di un asta (vedi step 2)

Compasso di calibro, utilizzato per misurare, le aste di questo compasso sono bombate alla fine
Compasso di riduzione, utilizzato in cartografia presenta una giuntura scorrevole






Fonti:

Come Immagini il compasso? (step 2)

Il compasso è uno strumento destinato a varie applicazioni, per tale motivo abbiamo deciso di non limitarci a rappresentare solo il più noto, ma anche compassi con forme differenti:



Compasso a verga in acciaio e argento (1790), molto differente dall'immaginario solito del compasso, l'ampiezza di questo si regola spostando il complesso delle punte sull'asta.


Compasso a vite da un’incisione di G. Pomodoro (1599), antenato del moderno balaustrone, questo compasso è in grado di allargare l'ampiezza delle aste grazie ad una vite regolabile. 


Compasso ad aletta in ottone dorato e punte d’acciaio (1604), in questo compasso un'asta è in grado di muoversi nel percorso dell'aletta. L'ottone rende questo strumento longevo e molto elegante, grazie anche all'impugnatura decorata da un disegno floreale.

 

Antico compasso da falegname (XIX secolo), realizzato in legno, le sue forme sono molto smussate, dandogli un pregio estetico oltre che funzionale. Presenta nelle due estremità due punte metalliche, adibite a graffiare, lasciare un segno sul legno da tagliare.
Compasso da cartografia (XIX secolo), realizzato interamente in ferro. Le due aste presentano una bombatura che permette un miglior controllo delle aste durante la loro apertura.









 

lunedì 12 ottobre 2020

passo.Com ? (step 1)

Introduciamo il campo di ricerca che andremo ad analizzare attraverso la descrizione accademica del Compasso:

derivante da Compassare (latino: *compassare, cioè «misurare col passo», derivato di passus -us «passo»). 

È uno strumento costituito essenzialmente di due aste di eguale lunghezza collegate fra di loro a cerniera, capaci dì assumere quindi un'inclinazione relativa qualsiasi; dev'essere possibile regolare l'attrito nella cerniera, con opportuno stringimento, in modo che nell'uso l'angolo delle due aste si conservi praticamente invariato sotto l'azione di deboli pressioni della mano. Questo strumento, quando le due aste si facciano terminare a punta, permette di trasportare un segmento qualsivoglia (limitatamente a un massimo di lunghezza) da una posizione a un'altra; e di tracciare un cerchio di centro e raggio arbitrari: all'estremo una delle due punte, potrà essere scrivente.  

Traduzioni: fr. compas; sp. compás; ted. Zirkel; ingl. pair of compasses/compass/ drawing compass; greco σύνδεσμοι στρέψης; olandtorsieschaar; porto. compasso

Sotto la denominazione di compasso si comprende un’ampia gamma di strumenti per il disegno, la misura e il calcolo proporzionale. Oltre ai più comuni compassi per il disegno delle circonferenze, diffusi fin dall’antichità il Rinascimento ci ha lasciato un gran numero di compassi speciali, contraddistinti da nomi appropriati alle loro specifiche funzioni: compassi ovali per disegnare ellissi iperboli e parabole compassi a due punte detti di divisione o rapportatori, per dividere le linee e riportare le misure; compassi da carteggio, per tracciare le rotte sulle carte nautiche; compassi a punte ricurve, detti di calibro per misurare le bocche dei cannoni, le palle d’artiglieria e le colonne; compassi a tre punte per riprodurre le carte geografiche; compassi a quattro punte , o di riduzione, per ingrandire e ridurre i disegni, dividere proporzionalmente linee e circonferenze e disegnare i poligoni; compassi a otto punte  per misurare le frazioni dei gradi e svolgere calcoli proporzionali; compassi di proporzione per svolgere calcoli aritmetici e geometrici trigonometrici e misurare pesi, pendenze e distanze ad uso militare; e sofisticati compassi topografici dotati di bussola, rosa dei venti e traguardi ottici per compiere rilievi territoriali e disegnare mappe topografiche. 

In questo blog andremo ad analizzare principalmente il compasso da disegno, conosciuto da noi tutti, senza però trascurare qualche volta altri tipi di compassi.


Fonti: 

www.treccani.it

traduzioni-tecniche.eu