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mercoledì 30 dicembre 2020
mercoledì 23 dicembre 2020
Chimica e compasso? (step 26)
Il compasso ai giorni nostri è realizzato con vari materiali differenti, ma nel passato?
Andiamo insieme ad analizzare l'evoluzione materica del nostro strumento.
L'origine del compasso si fa risalire agli antichi egizi. I primi compassi da loro realizzati erano aste, bastoni di materiale ligneo, legati attraverso corde (step 9). Con il progredire delle tecniche e con l'utilizzo dei compassi su pergamene, iniziano ad essere realizzati interamente in legno, o metallo come ad esempio il bronzo. Questi compassi rimangono, molto simili tra loro fino al Rinascimento, quando attraverso la fioritura del disegno prospettico, si sviluppa la produzione di compassi di vario tipo, realizzati principalmente in ferro, ottone e bronzo.
Va sottolineata la scoperta della grafite, stato allotropico del carbonio, che grazie alla propria sfogliabilità viene utilizzata come mezzo per disegnare (1795), permettendo di realizzare i compassi come noi oggi li conosciamo. Attraverso il processo innescato dalla rivoluzione industriale, si sono sviluppati nuovi materiali che hanno sostituito i precedenti, grazie a caratteristiche tecniche migliori o costi minori.
Infatti al giorno d'oggi i compassi vengono realizzati in acciaio temprato, ma anche in numerose altre leghe, come l'ottone nichelato, l'alpacca (lega rame, zinco e nichel) oppure la zama (lega zinco alluminio). Questi materiali sono accomunati dall'elevata durezza e resistenza alla corrosione, che ne fanno oggetti dalla lunga durata.
Oltre a questi materiali, grazie all'invenzione della bachelite (1907), i materiali plastici hanno iniziato a svilupparsi ed essere utilizzati dappertutto, specialmente nella seconda metà del '900. Ai giorni d'oggi molte componenti dei compassi vengono realizzate in materiali plastici, grazie al basso costo ed alle elevate varietà di pigmentazione che offrono.
Compasso Kronos in materiale polimerico
Fonti:
Cose personali, ma non è male condividerle (step 25)
Gli oggetti scelti per questo step, rappresentano da sinistra a destra, passato presente e futuro (si spera XD)
Passato:
Questo taccuino è stato riempito di disegni, progetti, idee degli ultimi due anni della mia vita. Sfogliarlo, riguardarlo è sempre un piacere.
Presente:
In questi tempi, si passano intere giornate davanti ad uno schermo purtroppo, per non diventare cieco questi occhiali anti-riflesso sono un fedele alleato giornaliero.
Futuro:
Non sono mai stato un grande appassionato di fotografia, ma mi piacerebbe interessarmi di più a questo campo. Questo strumento è stato scelto anche come presagio, di poter tornare presto a poter viaggiare e fotografare, i luoghi che torneremo a visitare, superato questo momento.
Le parole nella storia (step 24)
Attraverso l'utilizzo del Books Ngram Viewer, uno strumento di Google che permette di analizzare la presenza di vocaboli, all'interno di libri, pubblicazioni di vario tipo, è stata analizzata la presenza di alcune parole inerenti al mondo del compasso, nel periodo che va dal XIX secolo ad oggi.
In primo luogo ho cercato la presenza del termine compasso (drawing compass, siccome compass in lingua inglese indica anche la bussola). Si può notare come la percentuale, vari nel corso degli ultimi due secoli, seppur mantenendosi sempre bassa. Analizzando i vari libri, si può notare come la presenza di questo vocabolo sia principalmente legata a manuali tecnici, ma col proseguire verso il XXI secolo, in corrispondenza del picco, il termine si presenta anche all'interno di libri narrativi, romanzi.
Il secondo termine che ho analizzato è il principale campo di applicazione del compasso, il mondo del disegno tecnico (technical drawing). Questo vocabolo si presenta principalmente in libri di educazione tecnica e manuali, per l'apprendimento delle norme che regolano questo campo.
Infine sono stati comparati i due vocaboli precedenti, al fine, alla produzione ideale di ogni compasso, il cerchio (circle). Si può notare immediatamente che questo termine è di molto più ampio respiro e quindi presente in percentuali nettamente maggiori. Infatti i documenti ad esso inerenti spaziano in tutto ciò che è ciclico, come le stagioni, ma anche ovviamente a campi geometrici e progettuali.
Fonti:
venerdì 4 dicembre 2020
Le normative (step 23)
Le normative che regolano la standardizzazione di qualsiasi produzione sono definite da enti normatori internazionali, l'immagine seguente rappresenta efficacemente i rapporti tra essi:
Come si può notare dall'immagine questi enti sono numerosi e in contatto tra loro. Dalle richieste del mercato infatti gli enti realizzano normative che vanno poi a nominarsi con il nome degli enti che le approvano.
Ma cos'è il disegno tecnico?
Mediante un disegno tecnico si rappresenta in uno spazio
bidimensionale un oggetto tridimensionale, la
cui rappresentazione viene eseguita adottando simbologie
universalmente riconosciute e di significato univoco. L'utilizzo del disegno tecnico è necessario nelle produzioni industriali, infatti permette di avere una chiara rappresentazione del prodotto/componente a tutti gli enti che partecipano nella sua realizzazione.
Proprio dalla volontà di rendere universalmente riconosciute queste rappresentazioni, sono state introdotte numerose norme che le regolano, riportiamo le principali:
-UNI EN ISO 5456-1/4, Metodi di proiezione
-UNI ISO 128-30, Convenzioni fondamentali per le viste
-UNI ISO 128-40, Convenzioni fondamentali per tagli e sezioni
-UNI EN ISO 128-20, Convenzioni di base delle linee
Fonti:
Manuale d'uso (step 22)
Per rendere più chiaro l'utilizzo del compasso (affrontato nello step 5), vi propongo questo breve video, siccome le rappresentazioni grafiche, o i tutorial, sono molto più dirette e intuitive di un manuale scritto. Buona visione!
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