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mercoledì 23 dicembre 2020

Chimica e compasso? (step 26)

Il compasso ai giorni nostri è realizzato con vari materiali differenti, ma nel passato? 
Andiamo insieme ad analizzare l'evoluzione materica del nostro strumento. 

L'origine del compasso si fa risalire agli antichi egizi. I primi compassi da loro realizzati erano aste, bastoni di materiale ligneo, legati attraverso corde (step 9). Con il progredire delle tecniche e con l'utilizzo dei compassi su pergamene, iniziano ad essere realizzati interamente in legno, o metallo come ad esempio il bronzo
Compassi in bronzo di età romana (1 sec. d.C.)


Questi compassi rimangono, molto simili tra loro fino al Rinascimento, quando attraverso la fioritura del disegno prospettico, si sviluppa la produzione di compassi di vario tipo, realizzati principalmente in ferro, ottone e bronzo

Va sottolineata la scoperta della grafite, stato allotropico del carbonio, che grazie alla propria sfogliabilità viene utilizzata come mezzo per disegnare (1795), permettendo di realizzare i compassi come noi oggi li conosciamo. Attraverso il processo innescato dalla rivoluzione industriale, si sono sviluppati nuovi materiali che hanno sostituito i precedenti, grazie a caratteristiche tecniche migliori o costi minori.
Infatti al giorno d'oggi i compassi vengono realizzati in acciaio temprato, ma anche in numerose altre leghe, come l'ottone nichelato, l'alpacca (lega rame, zinco e nichel) oppure la zama (lega zinco alluminio). Questi materiali sono accomunati dall'elevata durezza e resistenza alla corrosione, che ne fanno oggetti dalla lunga durata. 

Oltre a questi materiali, grazie all'invenzione della bachelite (1907), i materiali plastici hanno iniziato a svilupparsi ed essere utilizzati dappertutto, specialmente nella seconda metà del '900. Ai giorni d'oggi molte componenti dei compassi vengono realizzate in materiali plastici, grazie al basso costo ed alle elevate varietà di pigmentazione che offrono.
Compasso Kronos in materiale polimerico 






Fonti:

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